sabato 25 agosto 2007

Anime libere...è possibile?

Forse, ma dove mettiamo tutta l'angoscia che ci monta dentro quando un piccolo desiderio ci fa esplodere il cuore? Cosa facciamo quando i nostri occhi si muovono a destra e a sinistra in cerca di una risposta ma sembra che siano ancora chiusi?
Mi sento un'anima libera quando sono in riva al mare, quando passeggio, e l'acqua mi sfiora delicatamente i piedi, dolce, come una carezza, e cancalla piano piano le mie impronte, così è come se io non fossi mai passato di lì, ma allo stesso tempo è il mare che inghiotte ogni mio passo, che conserva ogni mio movimento, è il mare che tiene con se il mio passato, ed anche se io non sono in grado di vederlo dietro di me so che riecheggia nel rumore delle onde, nella spuma che gorgoglia sulla riva.
E' il passato appresso a me che mi opprime, quello che vedo costantemente legato alla mia ombra, ma questo non succede in riva al mare, lì ogni segno resta indelebile solo nei ricordi, ma non più nella forma, e allora non fa più tanta paura, ecco perchè in riva al mare mi sento libero, libero di pensare, di camminare, di ballare, ogni mio gesto fa parte di me e viene condiviso con le tranquille onde del mare, ma non mi soffoca, non mi spaventa, ogni segno è unico, perchè immediatamente svanisce, e ne lascia posto ad altri, ad infinite altre possibilità, cosa che nel mondo di tutti igiorni non succede, ci sentiamo inchiodati a quello che abbiamo davanti, a quello che ci lasciamo dietro, a quello che siamo ora, ma non in riva al mare, lì tutto possibile, tutto è magico, tutto si trasforma in piensiero profondo e in frivola risata, tutto convive, e niente è bizzarro, ma solo possibile, perchè è il possibile che noi cerchiamo, il possibile dentro di noi, quella breccia che rompa i nostri limiti, e per me è il mare, e i sui invisibili confini, che mi danno l'idea delle innumerevoli possibilità che mi si offrono.
Il mare conserva i miei passi, conserva i miei sogni, il mare mi sussurra, e non mi dà una direzione, perchè le direzione è solo una, ma è anche infinita, il mare non mi ordina, il mare mi invita. Allora anime libere, forse, per un istante, ma far durare quell'istante è fatica, o forse fa solo paura, e il dolore, quando è varcata la soglia, ti avvolge, e allora ritrovi il tuo spazio, e la tua vita, e ti accorgi che era solo una dimensione parallela, quella dei sogni, ma non è la vita, è ritrovare quella sensazione qui, nel terreno che calpesti ora, è ardua impresa, forse impossibile, o forse no, forse se resta l'interrogativo di un'anima libera, allora c'è ancora futuro, per i sogni.

T.M.

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