martedì 5 febbraio 2008

Insensibile

Quando ti guarda, e scopri che osserva il vuoto, ti illudi che forse un un giorno scopra il tuo viso. Ti affanni, invano, cercando di far comprendere le tue parole, eppure il sordo muro ti volta indifferente le spalle, e di lui non percepisci nemmeno un sussulto al tuo pianto, intento com'è ad ammirare il resto del mondo.
E' una voragine quella ai suoi piedi, e tu ingenua ti lanci fra se sue braccia, e sprofondi, nel vuoto, ma lui già non sta più guardando.
Una morsa allo stomaco ti prende, sono parole, che viaggiano dentro, e non trovano respiro per essere ascoltate, sono le parole che non riesci, non puoi, non ti lasciano pronunciare, perchè orecchie non stanno ad ascoltare, troppo intente al suono del mondo, troppo prese da dolci suoni di risa, schiamazzi, e mille altri divertimenti.
E' ora di voltarsi, scappare, è ora di farsi ascoltare, e l'insensibile inerte, che non resta a guardare, voltandosi ignaro, scoprirà con sorpresa che gioco di scherno non trova, e dunque, solleva amaro il sorriso, e crede che il sole sia ancora primavera.

T.M.

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