mercoledì 21 maggio 2008

Impronte di sogno

Ci sono momenti in cui mi perdo nel vuoto della mia mente, e momenti in cui questo vuoto diventa caos di mille cose informi, che non riesco a controllare.
Fisso il vuoto, e tutte le voci intorno a me perdono il loro significato. I suoni, la musica, persino le immagini, i colori, ogni cosa svanisce in un vortice che cancella tutto all'istante, e lo rende puro, neutro, e mi sembra di camminare sulla riva del mare, senza vedere i miei passi sulla sabbia, cancellati troppo presto dalle onde che sfiorano la mia pelle.
Non vedo nemmeno il mio riflesso, e scorgo appena la mia ombra, eppure il sole davanti a me splende, e l'acqua si scalda con i suoi raggi, mentre la mia pelle rimane fredda, inerte, e non so più se sto camminando; con i miei pensieri si sono fermanti pure i miei passi, ma ora riesco a vedere le mie impronte, che si stagliano davanti a me, e proseguono, profonde, e segnano un cammino incancellabile, ma io non riesco a muovermi, non riesco a calcare quelle orme che vorrei tanto seguire, che vorrei catturare, e fanno in tempo ad inaridire, sotto il sole, non più bagnate dalla dolce acqua del mare.
Allora mi chino, e accarezzo la spuma lucente, mi immergo nella limpida acqua che pian piano raffredda le mie membra; e viene sera. La luna accoglie il mio sguardo, e finalmente i suoi raggi si posano su me, e mi donano la forza che il sole mi ha negato. Mi avvolgo del loro tepore e comincio a sognare.

T.M.

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